30.10.08
Cogito, ergo protesto
A me questo decreto non tocca, non farò ricerca, non avrò figli, architettura e il politecnico sono un discorso a parte, e se tutto va bene in un paio d'anni sono fuori..eppure ero in piazza e ora sono incazzata nera per la questione romana...
Io spero vivamente che finiscano tutti nella merda, ma forse continueranno a credere che sia colpa di qualcun altro...ma poi tutti chi??chi è che li ha votati??
Mi sto incattivendo troppo però spero in alcune cose:
-che non abbiano soldi per pagare il tempo pieno dei figli
-che facciano ricerca e che aspettino il rinnovamento della borsa
-che siano iscritti a facoltà minori
Ma poi, con che soldi hanno assunto la gente per picchiare i ragazzini in piazza?
Leggete qui e qui
*chiedo venia per la foto, so non essere molto bella
29.10.08
10 anni
E salta 1
Salta 2
Salta 3
Attento Berlinguer che salti pure te..
Governo di destra o di sinistra che ci sia la solfa non cambia: in piazza per esprimersi..
Salta 2
Salta 3
Attento Berlinguer che salti pure te..
Governo di destra o di sinistra che ci sia la solfa non cambia: in piazza per esprimersi..
28.10.08
Lettera dal Magnifico
I decreti Gelmini
Sulla stampa, in molti striscioni, nelle manifestazioni si richiamano due realtà completamente diverse: la proposta del Ministro Gelmini sulla Scuola elementare e la legge 133/08 relativa al contenimento della spesa pubblica, il cui testo ricalca le proposte del Ministro Tremonti.
Vi intratterrò soltanto sulla seconda che riguarda anche le Università.
La legge 133/08 sul contenimento della spesa riguarda tutte le amministrazioni pubbliche, dai Ministeri alle Regioni, dai Comuni alla Polizia, dalle Università a tutte gli innumerevoli enti che sono prevalentemente finanziati dallo Stato.
Le riduzioni previste sono indistinte e colpiscono indiscriminatamente, senza considerare le differenze di funzioni, compiti e risultati delle varie tipologie di amministrazioni.
Per quanto è relativo alle Università statali come la nostra, le due conseguenze più rilevanti di questa legge approvata prima dell'Agosto 2008 sono le seguenti:
una riduzione del finanziamento statale al sistema universitario (FFO = Fondo di Finanziamento Ordinario) a partire dal bilancio 2010 (quindi dal 1 gennaio 2010);
la drastica riduzione del turn over (ogni 10 persone che vanno in pensione, ne possono entrare soltanto 2 fino al 2012 e poi 5 dal 2013)
la possibilità di trasformare le università in Fondazioni di diritto privato.
Il Finanziamento statale del sistema universitario
Ogni anno la Finanziaria stabilisce l'ammontare del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), cioè i soldi che vanno al Sistema Universitario statale. Questa somma è a disposizione del Ministero che la ridistribuisce fra i differenti Atenei. La somma è cresciuta dal 1995 al 2005 ed è praticamente stazionaria da tre anni. Vale oggi circa 7 Miliardi di euro. La legge prevede una riduzione di circa il 20% in tre anni di tale somma senza considerare che, nel nostro Paese, il finanziamento alle Università è fra i più bassi di Europa. (Basta guardare i dati dell'OCSE).
Bisogna combattere affinché tale riduzione non avvenga: ciò è reso difficile non solo dalla situazione economica mondiale che sta peggiorando di giorno in giorno, ma anche dalla disuniformità e dalla credibilità attuale del sistema universitario.
Vi sono Atenei che hanno utilizzato bene la loro autonomia ed altri meno bene.
Vi sono Atenei che hanno investito per migliorare i servizi agli studenti e le infrastrutture di ricerca, altri hanno soltanto assunto persone, talvolta calpestando il merito di altre.
Ma non si può fare di tutta l'erba un fascio, altrimenti si finisce col dire che nulla funziona.
Gli effetti del taglio di finanziamento possono essere ricondotti a due tipologie differenti.
La prima riguarda quegli Atenei che hanno esagerato nelle assunzioni di personale ed oggi hanno un costo del personale che praticamente mangia tutta la loro dotazione statale (forse avete sentito dire che il rapporto fra spese di personale e FFO di ogni Ateneo non dovrebbe superare il 90%, che vi sono Atenei che hanno superato tale rapporto, che con gli adeguamenti stipendiali questo rapporto continuerà ad aumentare). Questi Atenei, se la legge venisse mantenuta inalterata, sono destinati, chi subito, chi fra due - tre anni a fallire perchè non saranno più in grado di pagare i loro dipendenti.
La seconda riguarda quegli Atenei, come il nostro, che, pur avendo aumentato negli anni il loro personale docente, tecnico e amministrativo, sono stati attenti a non caricarsi da impegni di spesa troppo onerosi (il Politecnico di Milano ha spese fisse di personale pari al 67% di FFO a fronte di una media nazionale dell'86%) ed hanno utilizzato la differenza per investimenti in attrezzature, infrastrutture, creazione e miglioramenti dei servizi offerti. Di fronte a un taglio di finanziamento statale, questi Atenei non sono condannati al fallimento, ma dovranno ridurre spese e servizi. Chi, come noi, ha già fatto ogni tipo di razionalizzazione e di economia, dovrà cercare, in tutti i modi possibili, di mantenere la qualità di tutti quei servizi che vi fanno apprezzare il nostro Ateneo.
Io confido che, a meno di cataclismi economici, il Governo dovrà rivedere le sue decisioni, almeno nei riguardi di quegli Atenei che hanno dimostrato di saper bene gestire le risorse loro assegnate.
Se insisterà nella sua decisione, vorrà dire che il Governo desidera uccidere le nostre università, portando il nostro Paese a diventare vassallo di altre Nazioni, in particolare di quelle che molto stanno investendo in formazione e ricerca.
La riduzione del turn over
La riduzione imposta dalla legge per il turn over nasce forse da un ragionamento meramente economico, ma non considera le conseguenze che sono devastanti per tutti.
Il ragionamento è il seguente: riduciamo le persone, così riduciamo il costo degli stipendi e quindi compensiamo con tale riduzione il minor finanziamento. A supporto di tale ragionamento si portano i difetti del sistema: modalità di reclutamento non sempre irreprensibili, proliferazione di corsi di laurea istituiti per soddisfare più gli interessi dei docenti che le necessità formative degli allievi, scarsa presenza dei docenti negli Atenei, incapacità di auto governarsi correttamente, autoreferenzialità e mancanza di valutazione dei risultati. In fondo si è contribuito a creare uno slogan che purtroppo sta attecchendo nella opinione pubblica: le amministrazioni pubbliche sono costose e inefficienti, l'università è una amministrazione pubblica, quindi la università è inefficiente e sprecona.
E' un ragionamento che combatto da 5 anni e che non è facile da contestare perché l'opinione pubblica è sempre più attenta agli aspetti negativi che le vengono presentati che a quelli positivi. Basta una truffa a un test di medicina in un Ateneo per dire che tutti gli Atenei stanno truffando, basta una assunzione chiacchierata per dire che tutti i concorsi universitari sono truccati, basta dire che una università ha scoperto un buco nel suo bilancio per dire che il sistema delle università pubbliche è fallito.
Il gusto della generalizzazione purtroppo ormai caratterizza tutti, molti si accontentano di soli slogan, pochi amano ancora conoscere prima di parlare.
La legge è devastante perché colpisce tutti indiscriminatamente e ingiustamente. Chi ha limitato il numero di assunzioni, chi ha fatto una programmazione attenta dei ricambi generazionali viene colpito irrimediabilmente.
La legge colpisce drammaticamente tutti i giovani che oggi collaborano a vario titolo con i docenti (dottorandi, post doc, assegnisti di ricerca) e che contavano un giorno non troppo lontano di entrare in una posizione stabile in università.
In definitiva si deve combattere per modificare la decisione legislativa perché è profondamente ingiusta, perché taglia le gambe al ricambio generazionale, perché colpisce le aspettative dei giovani, perché va esattamente nel senso contrario al riconoscimento del merito, perché indebolisce in modo irreversibile l'università che, senza l'immissione di giovani, diventerà vecchia e obsoleta nel giro di pochi anni.
La possibilità di trasformare le università in Fondazioni
E' stato detto in molti interventi che l'articolo di legge che consente alle università statali di trasformarsi in Fondazioni di diritto privato e non dice come e con la partecipazione di chi, che è talmente vago da essere non attuabile, che, con esso, si annuncia un cambiamento di strategia da parte del Governo nei riguardi del sistema della formazione e della ricerca italiano.
Vediamo di ragionarci un attimo. Un Ateneo potrebbe trasformarsi in fondazione se, accanto allo Stato, intervenissero dei partners privati disposti a sostenere economicamente l'Ateneo.
L'On. Mauro, vice presidente del Parlamento europeo, si è chiesto recentemente in un convegno: dove si può trovare un imprenditore così pazzo da caricarsi l'onere di contribuire finanziariamente alle spese correnti di un Ateneo o di una Scuola che, per definizione, non sono in grado di restituire utili? Quale privato può investire a fondo perduto?
Si potrebbe pensare a una Fondazione che veda Stato, Regione, Provincia, Comune insieme a Fondazione Bancarie e Associazioni varie. Ci si dimentica che è necessario una quota di contribuzione privata maggiore del 50% per rendere "privata" una fondazione e quindi per renderla indipendente dalle regole imposte dal contenimento della spesa pubblica (i famosi parametri di Maastricht).
E' oggi impensabile che le Fondazioni bancarie si sostituiscano in larga misura allo Stato per finanziare annualmente il sistema della formazione e della ricerca e quindi gli Atenei.
Non vi sono altre alternative: in tutto il mondo le Università funzionano perché ricevono il loro prevalente fabbisogno finanziario o dalla Collettività Sociale o dalla contribuzione diretta degli Allievi. Nel primo caso l'Università si caratterizza come pubblica, nel secondo come privata (in Italia la prima è denominata statale, la seconda non statale).
Il primo modello considera prevalente il vantaggio di avere formazione e ricerca a servizio della competitività della intera Comunità sociale. Il secondo modello considera prevalente il vantaggio del singolo (allievo o impresa) che riceve la possibilità di incrementare la propria competitività personale.
In Europa è sicuramente prevalente il primo modello tanto che la quasi totalità di studenti universitari frequentano università pubbliche (in Italia sono oggi il 94%).
Sulla stampa, in molti striscioni, nelle manifestazioni si richiamano due realtà completamente diverse: la proposta del Ministro Gelmini sulla Scuola elementare e la legge 133/08 relativa al contenimento della spesa pubblica, il cui testo ricalca le proposte del Ministro Tremonti.
Vi intratterrò soltanto sulla seconda che riguarda anche le Università.
La legge 133/08 sul contenimento della spesa riguarda tutte le amministrazioni pubbliche, dai Ministeri alle Regioni, dai Comuni alla Polizia, dalle Università a tutte gli innumerevoli enti che sono prevalentemente finanziati dallo Stato.
Le riduzioni previste sono indistinte e colpiscono indiscriminatamente, senza considerare le differenze di funzioni, compiti e risultati delle varie tipologie di amministrazioni.
Per quanto è relativo alle Università statali come la nostra, le due conseguenze più rilevanti di questa legge approvata prima dell'Agosto 2008 sono le seguenti:
una riduzione del finanziamento statale al sistema universitario (FFO = Fondo di Finanziamento Ordinario) a partire dal bilancio 2010 (quindi dal 1 gennaio 2010);
la drastica riduzione del turn over (ogni 10 persone che vanno in pensione, ne possono entrare soltanto 2 fino al 2012 e poi 5 dal 2013)
la possibilità di trasformare le università in Fondazioni di diritto privato.
Il Finanziamento statale del sistema universitario
Ogni anno la Finanziaria stabilisce l'ammontare del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), cioè i soldi che vanno al Sistema Universitario statale. Questa somma è a disposizione del Ministero che la ridistribuisce fra i differenti Atenei. La somma è cresciuta dal 1995 al 2005 ed è praticamente stazionaria da tre anni. Vale oggi circa 7 Miliardi di euro. La legge prevede una riduzione di circa il 20% in tre anni di tale somma senza considerare che, nel nostro Paese, il finanziamento alle Università è fra i più bassi di Europa. (Basta guardare i dati dell'OCSE).
Bisogna combattere affinché tale riduzione non avvenga: ciò è reso difficile non solo dalla situazione economica mondiale che sta peggiorando di giorno in giorno, ma anche dalla disuniformità e dalla credibilità attuale del sistema universitario.
Vi sono Atenei che hanno utilizzato bene la loro autonomia ed altri meno bene.
Vi sono Atenei che hanno investito per migliorare i servizi agli studenti e le infrastrutture di ricerca, altri hanno soltanto assunto persone, talvolta calpestando il merito di altre.
Ma non si può fare di tutta l'erba un fascio, altrimenti si finisce col dire che nulla funziona.
Gli effetti del taglio di finanziamento possono essere ricondotti a due tipologie differenti.
La prima riguarda quegli Atenei che hanno esagerato nelle assunzioni di personale ed oggi hanno un costo del personale che praticamente mangia tutta la loro dotazione statale (forse avete sentito dire che il rapporto fra spese di personale e FFO di ogni Ateneo non dovrebbe superare il 90%, che vi sono Atenei che hanno superato tale rapporto, che con gli adeguamenti stipendiali questo rapporto continuerà ad aumentare). Questi Atenei, se la legge venisse mantenuta inalterata, sono destinati, chi subito, chi fra due - tre anni a fallire perchè non saranno più in grado di pagare i loro dipendenti.
La seconda riguarda quegli Atenei, come il nostro, che, pur avendo aumentato negli anni il loro personale docente, tecnico e amministrativo, sono stati attenti a non caricarsi da impegni di spesa troppo onerosi (il Politecnico di Milano ha spese fisse di personale pari al 67% di FFO a fronte di una media nazionale dell'86%) ed hanno utilizzato la differenza per investimenti in attrezzature, infrastrutture, creazione e miglioramenti dei servizi offerti. Di fronte a un taglio di finanziamento statale, questi Atenei non sono condannati al fallimento, ma dovranno ridurre spese e servizi. Chi, come noi, ha già fatto ogni tipo di razionalizzazione e di economia, dovrà cercare, in tutti i modi possibili, di mantenere la qualità di tutti quei servizi che vi fanno apprezzare il nostro Ateneo.
Io confido che, a meno di cataclismi economici, il Governo dovrà rivedere le sue decisioni, almeno nei riguardi di quegli Atenei che hanno dimostrato di saper bene gestire le risorse loro assegnate.
Se insisterà nella sua decisione, vorrà dire che il Governo desidera uccidere le nostre università, portando il nostro Paese a diventare vassallo di altre Nazioni, in particolare di quelle che molto stanno investendo in formazione e ricerca.
La riduzione del turn over
La riduzione imposta dalla legge per il turn over nasce forse da un ragionamento meramente economico, ma non considera le conseguenze che sono devastanti per tutti.
Il ragionamento è il seguente: riduciamo le persone, così riduciamo il costo degli stipendi e quindi compensiamo con tale riduzione il minor finanziamento. A supporto di tale ragionamento si portano i difetti del sistema: modalità di reclutamento non sempre irreprensibili, proliferazione di corsi di laurea istituiti per soddisfare più gli interessi dei docenti che le necessità formative degli allievi, scarsa presenza dei docenti negli Atenei, incapacità di auto governarsi correttamente, autoreferenzialità e mancanza di valutazione dei risultati. In fondo si è contribuito a creare uno slogan che purtroppo sta attecchendo nella opinione pubblica: le amministrazioni pubbliche sono costose e inefficienti, l'università è una amministrazione pubblica, quindi la università è inefficiente e sprecona.
E' un ragionamento che combatto da 5 anni e che non è facile da contestare perché l'opinione pubblica è sempre più attenta agli aspetti negativi che le vengono presentati che a quelli positivi. Basta una truffa a un test di medicina in un Ateneo per dire che tutti gli Atenei stanno truffando, basta una assunzione chiacchierata per dire che tutti i concorsi universitari sono truccati, basta dire che una università ha scoperto un buco nel suo bilancio per dire che il sistema delle università pubbliche è fallito.
Il gusto della generalizzazione purtroppo ormai caratterizza tutti, molti si accontentano di soli slogan, pochi amano ancora conoscere prima di parlare.
La legge è devastante perché colpisce tutti indiscriminatamente e ingiustamente. Chi ha limitato il numero di assunzioni, chi ha fatto una programmazione attenta dei ricambi generazionali viene colpito irrimediabilmente.
La legge colpisce drammaticamente tutti i giovani che oggi collaborano a vario titolo con i docenti (dottorandi, post doc, assegnisti di ricerca) e che contavano un giorno non troppo lontano di entrare in una posizione stabile in università.
In definitiva si deve combattere per modificare la decisione legislativa perché è profondamente ingiusta, perché taglia le gambe al ricambio generazionale, perché colpisce le aspettative dei giovani, perché va esattamente nel senso contrario al riconoscimento del merito, perché indebolisce in modo irreversibile l'università che, senza l'immissione di giovani, diventerà vecchia e obsoleta nel giro di pochi anni.
La possibilità di trasformare le università in Fondazioni
E' stato detto in molti interventi che l'articolo di legge che consente alle università statali di trasformarsi in Fondazioni di diritto privato e non dice come e con la partecipazione di chi, che è talmente vago da essere non attuabile, che, con esso, si annuncia un cambiamento di strategia da parte del Governo nei riguardi del sistema della formazione e della ricerca italiano.
Vediamo di ragionarci un attimo. Un Ateneo potrebbe trasformarsi in fondazione se, accanto allo Stato, intervenissero dei partners privati disposti a sostenere economicamente l'Ateneo.
L'On. Mauro, vice presidente del Parlamento europeo, si è chiesto recentemente in un convegno: dove si può trovare un imprenditore così pazzo da caricarsi l'onere di contribuire finanziariamente alle spese correnti di un Ateneo o di una Scuola che, per definizione, non sono in grado di restituire utili? Quale privato può investire a fondo perduto?
Si potrebbe pensare a una Fondazione che veda Stato, Regione, Provincia, Comune insieme a Fondazione Bancarie e Associazioni varie. Ci si dimentica che è necessario una quota di contribuzione privata maggiore del 50% per rendere "privata" una fondazione e quindi per renderla indipendente dalle regole imposte dal contenimento della spesa pubblica (i famosi parametri di Maastricht).
E' oggi impensabile che le Fondazioni bancarie si sostituiscano in larga misura allo Stato per finanziare annualmente il sistema della formazione e della ricerca e quindi gli Atenei.
Non vi sono altre alternative: in tutto il mondo le Università funzionano perché ricevono il loro prevalente fabbisogno finanziario o dalla Collettività Sociale o dalla contribuzione diretta degli Allievi. Nel primo caso l'Università si caratterizza come pubblica, nel secondo come privata (in Italia la prima è denominata statale, la seconda non statale).
Il primo modello considera prevalente il vantaggio di avere formazione e ricerca a servizio della competitività della intera Comunità sociale. Il secondo modello considera prevalente il vantaggio del singolo (allievo o impresa) che riceve la possibilità di incrementare la propria competitività personale.
In Europa è sicuramente prevalente il primo modello tanto che la quasi totalità di studenti universitari frequentano università pubbliche (in Italia sono oggi il 94%).
25.10.08
Grandi cambiamenti
Rock the Casbah
Bello tornare a guidare dopo mesi e farsi almeno un centinaio di km tra la brianza e casa, bello farli ascoltando per caso gli Enter shikari..
Bello passare di lì e vedere una macchina in lontanza e capire che sono loro e poi che fai ti fermi o no? bhè mi sarei dovuta fermare a fare quattro chiacchiere.credo sarebbe stato molto bello..
é stato tutto molto naturale..la strada la guida il tornare senza domande...Bello..
Grazie a Uippo che mi ha fatto passare questo pomeriggio incredibile e avermi dato la possibilità di passare da posti a me così cari...
Vedremo se riusirò a portare avanti questo progetto..
XoXo a tutti
Bello passare di lì e vedere una macchina in lontanza e capire che sono loro e poi che fai ti fermi o no? bhè mi sarei dovuta fermare a fare quattro chiacchiere.credo sarebbe stato molto bello..
é stato tutto molto naturale..la strada la guida il tornare senza domande...Bello..
Grazie a Uippo che mi ha fatto passare questo pomeriggio incredibile e avermi dato la possibilità di passare da posti a me così cari...
Vedremo se riusirò a portare avanti questo progetto..
XoXo a tutti
23.10.08
Un anno fa...e qualche giorno...
Ero in australia..al ritorno ero devastata, il mio mondo era crollato davanti ai miei occhi inebetiti..ho cercato di ricostruirmi, di imparare dall'impatto con la realtà, mettermi in discussione..
E se non fossi andata??
E se non fossi andata??
22.10.08
L
Brace yourself for the plight of the born.
as the spotlight strips you bare.
Just a useless act in the play of life.
cast as the role of "The Lover" and I feel slightly misplace in a world that
"Fuck or be Fucked"
Kill the Lights.
Letch.
one more time and say it like you mean it.
Lush.
one more time and tell it like you feel it.
Lover.
You've got talent but I just dont see it.
Wrap your hook around my neck and get me off get me off get me off your stage.
In every coma-lover's kiss collides with truth.
and every tongue that slips will drip onto your bruise
and I know disguise the lies that you told me last night
these plots are breeding grounds for nothing but the worse and nothing could be
worse and I know why.
and what do I have left?
the composer just went deaf.
the singer lost his breathe, in the glow of the crowd.
the dancer's on a crutch.
the writer drank to much.
the director lost his touch. In the glow of the crowd.
can you resist the urge to burn the script we wrote?
bring on the flood before we choke.
applause engulfs the room.
we bow into our tombs.
sing me one more line so I can sleep.
this is all you need.
my love it follows you to your grave, to your grave
and i know, my love, it follows you, to your grave
to your grave.
as the spotlight strips you bare.
Just a useless act in the play of life.
cast as the role of "The Lover" and I feel slightly misplace in a world that
"Fuck or be Fucked"
Kill the Lights.
Letch.
one more time and say it like you mean it.
Lush.
one more time and tell it like you feel it.
Lover.
You've got talent but I just dont see it.
Wrap your hook around my neck and get me off get me off get me off your stage.
In every coma-lover's kiss collides with truth.
and every tongue that slips will drip onto your bruise
and I know disguise the lies that you told me last night
these plots are breeding grounds for nothing but the worse and nothing could be
worse and I know why.
and what do I have left?
the composer just went deaf.
the singer lost his breathe, in the glow of the crowd.
the dancer's on a crutch.
the writer drank to much.
the director lost his touch. In the glow of the crowd.
can you resist the urge to burn the script we wrote?
bring on the flood before we choke.
applause engulfs the room.
we bow into our tombs.
sing me one more line so I can sleep.
this is all you need.
my love it follows you to your grave, to your grave
and i know, my love, it follows you, to your grave
to your grave.
21.10.08
Io non sono ancora pronta
Ci sto ancora male...ma ci saranno un sacco di motivazioni a questo malessere lo so...
dubbio: che ce vado lo stesso?
16.10.08
Quando un rapporto di conoscenza può essere definito amicizia?
Io so cosa non lo definisce per ora.
Ho dei rapporti speciali con degli uomini, che definirei amicizia, ma cosa sono?
Ho dei rapporti di amicizia con delle persone che non definirei mai tali,sbaglio?
L'amicizia deve essere un rapporto di libertà non di esclusività in cui non ci si deve sentire in obbligo a uscire o non uscire con "amici".
L'amicizia deve essere un rapporto democratico in cui si decida insieme cosa fare accontentando l'uno o l'altro a rotazione.
L'amicizia deve essere sempre presente a prescindere da essere in accordo o meno con quello che uno decide di fare.
L'amicizia deve capire quando c'è bisogno e di cosa.
L'amicizia non è compassione e crocerossinaggio.
L'amicizia è condivisione di interessi e idee.
Non si è amici perchè ci si conosce da sempre.
Non si è amici perchè si fanno le stesse cose.
Non si è amici perchè si esce insieme.
Io ho visto compagnie di amici uscire insieme perchè si conoscono da mille anni, non hanno niente e ripeto niente in comune e per questo non possono parlare di certi argomeni e quando escono devono accontentare gente completamente diversa e quindi annullare i propri interessi personali.
Ho visto compagnie in cui, se non sei il più figo, qualunque cosa tu proponi non viene nemmeno ascoltata, perchè la dici tu. Altre in cui devi stare attento al tuo comportamento perchè ti becchi della stronza se hai trovato il ragazzo e devi stare attento a ogni tuo movimento perchè se no viene letto come "ora che hai trovato il ragazzo sei cambiata e non vuoi uscire più con noi".
Se sei donna, o ti scopi uno della compagnia, o sarai sempre la vittima dei momenti di sfottimento.
Ho visto gente che se non volevi più frequentarne i componenti di una compagnia doveva fare delle carte bollate.
E' vero forse mi è andata di sfiga:
ho avuto due grosse compagnie nella mia adolescenza e in entrambe le volte sono scappata: in una mi davano della zoccola e ho anche ricevuto minacce di botte da un uomo, nell'altra si moriva di noia.
Ho avuto delle migliori amiche:
una dopo due anni che piangevo per il mio ex mi ha chiesto se stavo ancora male per lui, o era gelosa che fossi single e lei no quindi nn poteva fare un cazzo..etc etc
altre amiche che ho abbandonato dopo che mi sentivo oppressa dal loro giudizio nei miei confronti dopo aver trovato un uomo quando poi loro facevano di peggio.
Ho avuto dei migliori amici:
uno fra tutti siamo passati dallo stare tutti i giorni insieme a non sentirci più perchè io in un momento di sbronza pazzesca ci ho provato con lui, un altro che ha detto che mi sono autoinvitata a una vacanza in cui mi aveva invitato lui solo per paura che ci provassi con suo cugino.
altri finiti nel dimenticatoio..
Per non parlare delle amicizie dell'università..ma su questo tralascio volentieri..
Adesso ho qualcosa..ci sto credendo molto di più che in passato ma non riesco a riportare i miei rapporti alle definizioni canoniche, serve?
non lo so..
Vorrei fare degli esempi maschili:
Luca: non lo vedo mai, ma lui sa tutto(anche intimamente) di me e non ho nessun problema nel confidarmi con lui e mi da sempre consigli per la mia integrità
Andrea: lo vedevo spesso prima ma in maniera quasi superficiale eppure..anche lui sa parecchio..enrambi odiamo la definizione canonica dell'amicizia..lo sento vicino nel silenzio di un momento difficile..
Voglio un gran bene a queste due personcine, ma in realtà cosa ci lega? e durerà? cos'è?
Tutto questo dovevo scriverlo entro sta sera perchè domani si parte per Roma...
Ah e parto con delle AMICHE - DONNE...
Ho dei rapporti speciali con degli uomini, che definirei amicizia, ma cosa sono?
Ho dei rapporti di amicizia con delle persone che non definirei mai tali,sbaglio?
L'amicizia deve essere un rapporto di libertà non di esclusività in cui non ci si deve sentire in obbligo a uscire o non uscire con "amici".
L'amicizia deve essere un rapporto democratico in cui si decida insieme cosa fare accontentando l'uno o l'altro a rotazione.
L'amicizia deve essere sempre presente a prescindere da essere in accordo o meno con quello che uno decide di fare.
L'amicizia deve capire quando c'è bisogno e di cosa.
L'amicizia non è compassione e crocerossinaggio.
L'amicizia è condivisione di interessi e idee.
Non si è amici perchè ci si conosce da sempre.
Non si è amici perchè si fanno le stesse cose.
Non si è amici perchè si esce insieme.
Io ho visto compagnie di amici uscire insieme perchè si conoscono da mille anni, non hanno niente e ripeto niente in comune e per questo non possono parlare di certi argomeni e quando escono devono accontentare gente completamente diversa e quindi annullare i propri interessi personali.
Ho visto compagnie in cui, se non sei il più figo, qualunque cosa tu proponi non viene nemmeno ascoltata, perchè la dici tu. Altre in cui devi stare attento al tuo comportamento perchè ti becchi della stronza se hai trovato il ragazzo e devi stare attento a ogni tuo movimento perchè se no viene letto come "ora che hai trovato il ragazzo sei cambiata e non vuoi uscire più con noi".
Se sei donna, o ti scopi uno della compagnia, o sarai sempre la vittima dei momenti di sfottimento.
Ho visto gente che se non volevi più frequentarne i componenti di una compagnia doveva fare delle carte bollate.
E' vero forse mi è andata di sfiga:
ho avuto due grosse compagnie nella mia adolescenza e in entrambe le volte sono scappata: in una mi davano della zoccola e ho anche ricevuto minacce di botte da un uomo, nell'altra si moriva di noia.
Ho avuto delle migliori amiche:
una dopo due anni che piangevo per il mio ex mi ha chiesto se stavo ancora male per lui, o era gelosa che fossi single e lei no quindi nn poteva fare un cazzo..etc etc
altre amiche che ho abbandonato dopo che mi sentivo oppressa dal loro giudizio nei miei confronti dopo aver trovato un uomo quando poi loro facevano di peggio.
Ho avuto dei migliori amici:
uno fra tutti siamo passati dallo stare tutti i giorni insieme a non sentirci più perchè io in un momento di sbronza pazzesca ci ho provato con lui, un altro che ha detto che mi sono autoinvitata a una vacanza in cui mi aveva invitato lui solo per paura che ci provassi con suo cugino.
altri finiti nel dimenticatoio..
Per non parlare delle amicizie dell'università..ma su questo tralascio volentieri..
Adesso ho qualcosa..ci sto credendo molto di più che in passato ma non riesco a riportare i miei rapporti alle definizioni canoniche, serve?
non lo so..
Vorrei fare degli esempi maschili:
Luca: non lo vedo mai, ma lui sa tutto(anche intimamente) di me e non ho nessun problema nel confidarmi con lui e mi da sempre consigli per la mia integrità
Andrea: lo vedevo spesso prima ma in maniera quasi superficiale eppure..anche lui sa parecchio..enrambi odiamo la definizione canonica dell'amicizia..lo sento vicino nel silenzio di un momento difficile..
Voglio un gran bene a queste due personcine, ma in realtà cosa ci lega? e durerà? cos'è?
Tutto questo dovevo scriverlo entro sta sera perchè domani si parte per Roma...
Ah e parto con delle AMICHE - DONNE...
Le zanzare sono esseri ultraintelligenti.
Passi tutto il giorno a cercarle per ammazzarle e non le trovi mai, tanto che pensi che non ce ne siano..
Poi spegni la luce e le senti zzzzzzzzzz..passi la notte a tirare schiaffi a caso, facendoti anche un enorme male...appena accendi la luce svaniscono...
A volte arrivo a pensare che siano miei costruzioni mentali....
Poi spegni la luce e le senti zzzzzzzzzz..passi la notte a tirare schiaffi a caso, facendoti anche un enorme male...appena accendi la luce svaniscono...
A volte arrivo a pensare che siano miei costruzioni mentali....
11.10.08
C'è il tuo boy...
Sentivo che c'era qualcosa di strano in questa affermazione, per qualche secondo non ho ben colto...poi ci sono arrivata: io sono single...
NEW SONGS
Andate tutti a sentirvele cliccando col ditino >>>>>>>>>qui<<<<<<<<
La registrazione è venuta da dio fa quasi impressione...errori a parte naturalmente...
La registrazione è venuta da dio fa quasi impressione...errori a parte naturalmente...
10.10.08
Zetter io e te abbiamo una grande dote: non aspettarci nulla dalle persone
Venerdì sera: sono a casa, stanca, svampita, acida, stressata, ormonale...
Siamo alle solite...Fammi entrare per favore nel tuo giro giusto...
questo però mi ispira anche un:
siamo alle solite
occhi puntati sui tuo capelli colorati
gente che giudica dal tuo modo di vestire
per noi son solo stronzi
cerca di comaptire
guardi arresti quello
lo sa cosa faceva?
fumava uno spinello...
la sto canticchiando mentre la scrivo...ah la ggiovinezza...
graze bu per le riflessioni e per il tempo che mi concedi..tempo molto noioso immagino..sono monotona e ripetitiva..grazie anche a zetter ovvio...
SOS...
mo manderò un sms con SOS giro giusto...
Siamo alle solite...Fammi entrare per favore nel tuo giro giusto...
questo però mi ispira anche un:
siamo alle solite
occhi puntati sui tuo capelli colorati
gente che giudica dal tuo modo di vestire
per noi son solo stronzi
cerca di comaptire
guardi arresti quello
lo sa cosa faceva?
fumava uno spinello...
la sto canticchiando mentre la scrivo...ah la ggiovinezza...
graze bu per le riflessioni e per il tempo che mi concedi..tempo molto noioso immagino..sono monotona e ripetitiva..grazie anche a zetter ovvio...
SOS...
mo manderò un sms con SOS giro giusto...
2.10.08
Old Style life
-Tornata dal week end irlandese in italia...completamente distrutta fisicamente...ubriaca...
-Sono turbata...da Milano...e continuo a non capire..ma forse non dovrei neanche provare a farlo...
-Continuo a riuscire a gestire meglio i rapporti con gli uomini, in fondo questo credo non cambierà mai...Li riesco a sentire molto più vicini, riesco a confidarmi meglio, riesco a esprimermi meglio...
-Ho chiuso con la mia ultima vita e con quella precedente..dopo aver toccato il fondo e dopo i conati..voglio una vita sana...
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